mercoledì 28 gennaio 2015

nous sommes Charlie...

In molti si sono mossi per esprimere la solidarietà a Charlie Hebdo in occasione dell'attentato subito il 7 gennaio scorso a Parigi...molti altri hanno criticato il giornale e la mancanza di "prudenza" dei giornalisti satirici...tutti, credo, siamo rimasti scioccati dalla violenza e dalla disumanità di quanto accaduto. In questa occasione molte disegnatrici hanno realizzato uno schema dedicato a Charlie, per ricordare le vittime, ma anche che la libertà di espressione dev'essere sempre difesa. 


Ho scelto tra i tanti proposti lo schema di Isabelle Vautier, modificandolo un po' a mio gusto, realizzandolo su tela lugana nera con filati DMC (le foto non sono il massimo, forse l'espositore veniva ingannato dal colore scuro della stoffa. La matita, che riporta i colori del tricolore francese, traccia in rosso la parola "liberté"


Nonostante non condivida in toto i contenuti del giornale, di cui, ammetto, non avevo mai sentito parlare in precedenza, penso che la perdita della libertà di espressione sia un pessimo segnale...ci deve avvertire che qualcosa non va nella democrazia, nella tutela dei diritti dell'individuo...mi ricorda totalitarismi di varia natura ed eccidi perpetrati in difesa di presunte verità...
Alcuni hanno commentato in modo che non condivido, incitando alla diffidenza, per non dire all'odio, verso gli appartenenti al credo musulmano, facendo leva sulla paura per il diverso, mettendo tutti nello stesso mucchio...
Qualcuno ha detto: "ecco l'ennesima guerra di religione"...non credo che la religione c'entri molto in questo...anche quando si è fondato uno Stato completamente ateo non per questo la libertà dell'individuo è stata rispettata: penso ai molti scrittori dissidenti dell'ex Unione Sovietica, ad esempio...


Degli orrori del nazismo tutti abbiamo sentito parlare, e proprio ieri, 27 gennaio, ricorreva la giornata della memoria.... O meglio, bisognerebbe dire delle memorie, qualcuno ha fatto osservare: molti altri stermini di massa hanno fatto seguito a quello orribile causato dalla follia omicida di Hitler e dei suoi seguaci. Come sarebbe possibile superare tutto quest'odio e questa violenza?
Ho trovato nelle parole di Etty Hillesum, giovane ebrea vittima dei lager, la risposta a questa domanda...nel campo di raccolta di Westerbork ci dice: "la miseria che c'è qui è veramente terribile...eppure la sera tardi, quando il giorno si è inabissato dietro di noi, mi capita spesso di camminare di buon passo lungo il filo spinato, e allora dal mio cuore si innalza sempre una voce...e questa voce dice: la vita è una cosa splendida e grande, più tardi dovremo costruire un mondo completamente nuovo. A ogni nuovo crimine o orrore dovremo opporre un frammento di amore e di bontà che bisognerà conquistare in noi stessi."


"una pace futura potrà essere veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in se stesso - se ogni uomo si sarà liberato dall'odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest'odio e l'avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga amore, se non è chiedere troppo. E' l'unica soluzione possibile...E convinciamoci che ogni atomo di odio che aggiungiamo al mondo lo rende ancora più inospitale".

venerdì 9 gennaio 2015

I love Bologna


Dunque dunque...guardando questa fotografia...in che città pensate che siamo?
Una città che mi piace molto e dove sono tornata volentieri...dove ho camminato ed ammirato monumenti, palazzi, chiese e quartieri fino a non reggermi più!




Tra le opere "aperte al pubblico" e il monumento a Galvani...tra un vicolo e l'altro, sono rimasta abbagliata dal cortile dell'Archiginnasio, che mi ha ricordato molto il palazzo del Bo di Padova!
Ecco, il busto di questo signore un po' accigliato sembra dire: "Ohibò, ma quanto ti piacciono il cioccolato e la piadina?"


 

Ecco i regalini di Silvia, che ho potuto finalmente incontrare a Bologna e che mi ha accompagnata a visitare la sua città: un the speciale e gli alberelli di cioccolata...

Atlante che sorregge tutte le fatiche del mondo ci vede camminare, camminare, camminare....e sospira!



Anche Silvia mostra soddisfatta il suo regalo: un segnalibro hardanger che ho realizzato con filati Caron collection su tela Lugana Zweigart. Impacchettato in fretta e furia alle sei del mattino prima di partire, non gli ho neanche fatto una foto decente...sarà per il prossimo segnalibro!


Eccomi davanti a san Petronio, pronta a ripartire per mille vicoli e stradine...fino alla stazione!



Alla prossima Silvia...spero di rivederti alla prossima occasione...e spero di ritornare presto a Bologna!